ENAC: Ente Nazionale per l'Aviazione Civile

Comunicato Stampa n. /2010

IN ENAC RIUNIONE CISA SUI SECURITY SCANNER (BODY SCANNER): TERMINATA PRIMA FASE SPERIMENTAZIONE SENZA RISULTATI ATTESI. IL CISA – CON I MINISTRI MATTEOLI E MARONI – DELIBERA SECONDA FASE SPERIMENTAZIONE CON MACCHINARI NUOVI GIÀ ADOTTATI NEGLI STATI UNITI

Nella mattinata di oggi, 18 novembre 2010, presso la Direzione Generale dell’ENAC si è svolta la riunione del CISA - Comitato Interministeriale per la Sicurezza del Trasporto Aereo e degli Aeroporti - di cui l’ENAC ha la presidenza – per discutere vari argomenti di security e, in particolare, per analizzare i dati emersi alla conclusione della sperimentazione dei security scanner, più comunemente denominati body scanner.

Alla riunione ristretta del CISA hanno partecipato anche il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli, il Ministro dell’Interno Roberto Maroni, oltre al Presidente dell’ENAC Vito Riggio, al Direttore Generale dell’ENAC Alessio Quaranta, ai rappresentanti delle altre istituzioni e società che compongono il Comitato Interministeriale per la Sicurezza del Trasporto Aereo e degli Aeroporti, tra cui anche il Ministero degli Affari Esteri.

Nel corso della riunione il Direttore Centrale Coordinamento Aeroporti ENAC Giuseppe Daniele Carrabba ha presentato la relazione di sintesi della sperimentazione avviata in marzo negli aeroporti di Fiumicino, Malpensa e Venezia e in luglio nell’aeroporto di Palermo evidenziando quanto emerso in termini di sicurezza, di efficienza e di effettivo risparmio di tempo nell’operatività aeroportuale rispetto alle procedure tradizionali di controllo.

In apertura di relazione è stato nuovamente evidenziato che tutti i security scanner sperimentati non hanno presentato alcuna controindicazione per la salute e hanno sempre garantito la privacy del passeggero. Le immagini visualizzate sugli schermi degli operatori, infatti, erano stilizzate, non erano archiviabili, e sono state utilizzate solo ed esclusivamente nel momento del passaggio per il rilievo di eventuali oggetti indosso al passeggero.

Al termine della presentazione della relazione, visti ed analizzati i risultati dei test, il CISA ha valutato che la sperimentazione ha prodotto solo parzialmente i risultati attesi, in particolare per quanto riguarda il numero dei falsi allarmi, la non piena efficacia dei controlli in alcune situazioni e, per alcuni tipi di macchinari, tempi di esecuzione del controllo troppo lunghi rispetto alle esigenze del trasporto aereo e della security.

Il CISA, pertanto, ha deliberato di avviare una nuova fase di prova, a partire dall’inizio del 2011, della durata di tre mesi, che riguarderà gli aeroporti di Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Venezia, in quanto ospitano voli verso destinazioni cosiddette ‘sensibili’ (l’aeroporto di Palermo ospita questa tipologia di voli solo nel periodo estivo), secondo modalità che verranno definite in seguito.

La sperimentazione effettuata, infatti, ha messo in rilievo come la tecnologia ad onde millimetriche passive (provata a Venezia e Palermo) risulta ancora non matura per l’elevato numero di falsi allarmi e per la dilatazione dei tempi di esecuzione del controllo.

Pertanto, come già deciso anche negli Stati Uniti, verrà utilizzata la tecnologia ad onde millimetriche attive, il Security Scanner L3 ProVision – quello utilizzato a Roma Fiumicino e Milano Malpensa - con una nuova implementazione tecnologica in fase di elaborazione che porterà al miglioramento della modalità di controllo in automatico.

Da quanto anticipato dalla TSA – Transportation Security Administration - nel summit che si è svolto a Washington il 9 e 10 novembre 2010 e al quale hanno partecipato 43 Stati, la nuova tecnologia, infatti, soddisfa le esigenze di security in quanto permette di risolvere anomalie come l’impossibilità di rilevare oggetti in particolari zone del corpo, problemi legati alla privacy e l’ottimizzazione del numero di addetti necessari.

La nuova tecnologia verrà certificata dalla TSA al massimo entro la fine dell’anno in corso.

La sperimentazione nei tre aeroporti italiani durerà almeno tre mesi, proprio al fine di verificare la rispondenza delle specifiche annunciate dalla società costruttrice e dagli Stati Uniti che, peraltro, hanno già acquistato 250 di questi nuovi Security Scanner L3 ProVision.

Il tutto nel rispetto di quanto stabilito dalla Comunità Europea – che l’ENAC terrà costantemente informata – la quale ha ribadito anche di recente che l’utilizzo dei security scanner non può essere alternativo agli attuali controlli di sicurezza vigenti; che il software usato non deve creare immagini reali e che quest’ultime non devono essere conservate; che devono essere garantiti gli standard di tutela della salute di passeggeri e addetti alle macchine.

Si precisa, infine, che la sperimentazione già effettuata, così come quella che si andrà a fare nei primi mesi del 2011, è stata realizzata a costo zero, tranne per le spese di trasporto e assicurazione dei macchinari.

Rimangono, pertanto, accantonati i 2 milioni di Euro messi a disposizione dall’Ente da un proprio avanzo di bilancio, in attesa della fine della seconda fase di sperimentazione, e verranno utilizzati solo ed esclusivamente a test conclusi, per l’eventuale acquisto dei macchinari, laddove ritenuti effettivamente idonei alle necessità nazionali.

Roma, 18-11-2010